Livio Ruggiero

Nel 2012 alcuni colleghi e amici hanno pubblicato, per le Edizioni Grifo di Lecce, il volume Scienza e ambiente nel Salento contemporaneo. Scritti in onore di Livio Ruggiero, da cui sono tratte queste note biografiche.

Livio Ruggiero nasce a Velletri il 16 aprile 1940. Consegue la laurea in fisica nel1965, all’Università di Padova discutendo la tesi sperimentale Fotoproduzione di mesoni π+ da γ polarizzati, elaborata presso i Laboratori nazionali del Sincrotrone di Frascati, relatore il professor Lucio Mezzetti. A Padova svolge per due anni attività come assistente volontario ai corsi di Esperimentazioni di Fisica presso quella Università e, contemporaneamente, la supplenza annuale di Matematica e Fisica e Matematica finanziaria presso la succursale di Monselice dell’Istituto tecnico commerciale statale «Pier Fortunato Calvi» di Padova. Nel 1967, a Velletri, sposa Roberta Migliarese, diplomata in pianoforte e insegnante di Educazione musicale nella scuola media, con la quale si trasferisce a Padova. Nel settembre 1968 avviene il trasferimento all’Università di Lecce, come professore incaricato di Esperimentazioni di Fisica per il corso di laurea in Fisica della neonata Facoltà di Scienze, su proposta del suo professore di Fisica teorica Niccolò Dallaporta dell’Università di Padova che, con i professori Ennio De Giorgi di Pisa e Alberto Bonetti di Firenze, faceva parte del comitato ordinatore della Facoltà. Comincia così un’intensa attività didattica e organizzativa e il lavoro di ricerca nel settore della Fisica dei materiali, in collaborazione con ricercatori dell’Università degli studi di Bari. A Lecce nascono tre figli e la moglie inizia la sua attività di docente di ruolo di Educazione musicale nella Scuola Media. Nel 1976 la famiglia si trasferisce nella casa acquistata nel complesso Giorgilorio, nel comune di Surbo, partecipando intensamente alla promozione e realizzazione delle attività di socializzazione della nuova comunità, sorta piuttosto isolata tra le due realtà urbane di Lecce e di Surbo.

Oltre alle occupazioni didattiche, di ricerca e di divulgazione culturale Livio Ruggiero ha sviluppato interessi di vario tipo. Si è cimentato nei settori del disegno, della pittura, della plastica (terracotta e rame sbalzato), realizzando anche opere destinate all’arredo sacro di due chiese a Padova e a Lecce. Appassionato di fumetti è stato, con il suo personaggio Bernardo, tra i venti finalisti al III Salone internazionale dei comics di Lucca del 1967. Cultore di malacologia, paleontologia e botanica, ha realizzato una notevole raccolta di fossili, recentemente donata al Museo dell’Ambiente dell’Università, e di conchiglie e un cospicuo archivio di immagini fotografiche di animali, piante e fenomeni naturali. Con alcuni amici e colleghi ha promosso, nel 1980, la costituzione del Gruppo Naturalisti Salentini, allo scopo di istituire a Lecce un Museo delle Scienze. Le difficoltà incontrate nei rapporti con le istituzioni pubbliche hanno portato all’inevitabile scioglimento del gruppo, ma dopo alcuni anni il progetto è stato realizzato nell’ambito di un coordinamento tra le Università di Lecce e di Catania con la realizzazione del Museo dell’Ambiente. Dal 1968 sino all’ottobre 1975, ha ricoperto il ruolo di professore incaricato di Esperimentazioni di Fisica nel corso di laurea in Fisica, sebbene dal 1° novembre del 1970 fosse già stato nominato assistente ordinario di Struttura della materia. Dal 1975 al 1983 è professore incaricato di Preparazione di esperienze didattiche per il corso di laurea in Matematica. Dal 1983 al 1989 è professore associato confermato di Onde elettromagnetiche per il corso di laurea in Fisica. Dal 1989 al 1994 è professore associato di Climatologia per il corso di laurea in Fisica. Infine, dal 1994 sino all’andata in pensione è professore associato di Fisica dell’Atmosfera per il corso di laurea in Fisica. Ha tenuto i corsi di Elementi di fisica della Terra fluida per il corso di laurea in Fisica, di Strumenti ottici e loro evoluzione storica per il corso di laurea in Ottica e optometria e di Climatologia e meteorologia per il corso di laurea in Scienze e tecnologie per l’ambiente. In vari anni accademici ha svolto anche le esercitazioni per altri corsi. Dal 1994 ha svolto alcune lezioni di Dendrocronologia nell’ambito del corso di Archeometria per il corso di laurea in Conservazione dei beni culturali. Ha tenuto le lezioni di Dendrocronologia per varie edizioni della Scuola estiva di “Archeometria, metodi fisici per i beni culturali”, a Castro Marina (Lecce). Ha fatto parte di numerose commissioni d’esami di profitto e di laurea. È stato relatore e correlatore di settanta tesi di laurea in Fisica, in Matematica, in Scienze biologiche e in Scienze e tecnologie per l’ambiente. È stato membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Ecologia fondamentale con sede a Lecce e in quello in Geofisica e Fisica dell’ambiente con sede a Messina. È stato tutore di diverse tesi di Dottorato di ricerca in Fisica e in Geofisica e Fisica dell’Ambiente. Ha tenuto il corso di Didattica delle scienze per la Scuola di specializzazione in didattica della Filosofia e delle Scienze. Ha tenuto il corso di Fisica dell’atmosfera per il Dottorato di ricerca sui Cambiamenti climatici, del cui Collegio dei docenti è stato anche membro. Per vari anni ha collaborato con l’IRRSAE di Puglia tenendo lezioni e coordinando incontri nell’ambito dei corsi di aggiornamento didattico per insegnanti delle scuole dei vari ordini. Dal 1998 al 2008 ha tenuto per la SSIS Puglia i corsi di Didattica della fisica nella scuola media e di Laboratorio di didattica di Storia e fondamenti della Fisica. Da molti anni svolge attività di divulgazione tenendo conversazioni e conferenze presso scuole e associazioni culturali.

L’attività scientifica di Livio Ruggiero si è sviluppata in due periodi distinti: fino al 1982 essa ha avuto per oggetto la Fisica dello stato solido, con Silvio Galassini, e successivamente si è orientata nel campo della Climatologia, con Ferruccio Zuanni. Nel 1975 ha partecipato ad un contratto CNR sul tema «Studio delle proprietà fotoelettroniche in semiconduttori lamellari». Nel 1976 è entrato a far parte del Settore semiconduttori del Gruppo nazionale di struttura della materia. Nell’ambito del «I Progetto finalizzato energetica» del CNR ha partecipato all’unità operativa di Lecce del «Sottoprogetto energia solare» sul tema «Proprietà e tecnologia dei semiconduttori». Nell’ambito dello stesso Sottoprogetto è stato responsabile di un’unità operativa avente il compito di realizzare a Lecce una stazione per il rilevamento sistematico di dati sulla radiazione solare globale e diffusa al suolo in varie bande spettrali. Interessandosi della realizzazione della stazione meteosolare, iniziò a maturare un notevole interesse per le problematiche connesse con lo studio del clima e delle sue variazioni, supportato anche da interessi per la botanica, con particolare riguardo a problemi di floristica e fitogeografia, coltivati già da alcuni anni. La ricerca di Livio Ruggiero nel settore della Climatologia ha seguito tre linee strettamente interconnesse: raccolta e analisi di dati meteorologici e climatici storici; raccolta e analisi di dati meteorologici e climatici attuali; studio delle relazioni Terra-Sole dall’analisi di archivi di dati naturali. Nell’ambito del «II Progetto finalizzato energetica» del CNR, ha partecipato ad un contratto ENEA per l’installazione di stazioni anemometriche per lo studio del potenziale eolico della regione Puglia. Nel 1983, in collaborazione con Menotti Galli, ha iniziato lo studio del clima nel passato attraverso l’analisi degli anelli degli alberi. Dal 1989 al 1995 ha fatto parte dell’unità operativa di Lecce del Progetto strategico CNR «Clima, ambiente e territorio nel Mezzogiorno». Ha partecipato a progetti di ricerca sull’ambiente salentino e ha contribuito al recupero del patrimonio scientifico della Provincia di Lecce. I risultati ottenuti riguardano la riscoperta di interessanti emergenze culturali in larga parte dimenticate, come l’attività pionieristica di Giuseppe Candido, scienziato e vescovo, nel campo delle applicazioni dell’elettricità e quella di Cosimo De Giorgi nei numerosi aspetti soprattutto legati all’ambiente salentino. Nel 1996 ha contribuito, con Arcangelo Rossi, alla costituzione di un’unità operativa del «Progetto finalizzato CNR Beni culturali», che ha condotto al censimento delle raccolte scientifico-didattiche nelle scuole della Provincia di Lecce. Sin dal 1968, Livio Ruggiero ha svolto un’intensa attività organizzativa oltre che nei settori della didattica e della ricerca anche in quello della gestione generale dell’Università degli studi di Lecce, del cui Consiglio di Amministrazione ha fatto anche parte. Sin dalla sua costituzione nel 1978 è stato segretario del Seminario scientifico-tecnico di Lecce e dal 1993 al 1998 ne è stato direttore, contribuendo all’organizzazione di scuole estive su varie tematiche che hanno portato nel Salento centinaia di studiosi in veste di docenti o di allievi, la prima delle quali nel 1978 ha riguardato, per la prima volta in Italia, l’uso delle celle fotovoltaiche per impiego terrestre. Nel 1986 ha partecipato alla costituzione, con Giovanni Giorgio Lorenzoni, di Padova, e Salvatore Valenziano, di Roma, del gruppo promotore e organizzatore dei «Colloquia mediterranea» incontri biennali interdisciplinari sul tema Approcci metodologici per la definizione dell’ambiente fisico e biologico mediterraneo. Nell’ambito dell’accordo di programma CNR-MISM è stato incaricato di coordinare la costituzione dell’Istituto per lo studio dell’inquinamento atmosferico e l’agrometeorologia (ISIATA), ricoprendone la carica di direttore fino al 31 marzo 1996. Negli anni accademici 1981-1982 e 1982-1983 è stato delegato del rettore alla presidenza dell’Opera Universitaria a Lecce. Dal 1977 al 1991 è stato delegato del Rettore per la gestione della Stazione di Biologia marina di Porto Cesareo (Lecce). È stato membro della Commissione ordinatrice del Corso di laurea in Scienze biologiche e rappresentante dell’Università degli studi di Lecce nella Commissione per la costituzione di un «Museo meridionale della Scienza e della tecnica». Nell’ambito del «Progetto coordinato Catania-Lecce» ha coordinato, con Ferdinando Boero e Angelo Varola, l’iniziativa per la costituzione del «Museo dell’Ambiente», del quale è stato ideatore e primo direttore. È stato rappresentante del CNR nel Comitato di coordinamento della convenzione CNR-Università degli studi di Lecce. Dal 1994 al 1999 è stato membro eletto nei Comitati di consulenza del CNR per le Scienze fisiche e per le Scienze e tecnologie dell’ambiente e dell’habitat e, in tale veste, è stato nominato componente della Commissione italiana per l’International geosphere biosphere program (IGBP), rappresentante del CNR presso l’ International marine center (IMC) di Oristano e nel Comitato scientifico del Consorzio del Gran Sasso. È stato componente di commissioni per l’attribuzione di borse di studio CNR e NATO.

È membro di varie associazioni culturali e scientifiche italiane e straniere e socio ordinario dell’Accademia pugliese delle scienze, del cui Consiglio direttivo è stato anche componente per il triennio 1996-1998. È stato membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici per il periodo 1997-2000. È stato delegato del Rettore per i musei universitari dell’Università del Salento e suo rappresentante nella Commissione musei universitari della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI). Nel 1981 ha fatto parte del Comitato organizzatore della LVI Riunione della Società italiana per il Progresso delle scienze, svoltasi a Lecce. Collaboratore di diverse riviste, specialistiche e di larga diffusione, tra l’altro, dal dicembre 1995 all’ottobre 1997, ha fatto parte della redazione de «Il Diogene», periodico culturale del Comune di Lecce, diretto da Maria Marcella Rizzo (collaboravano tra gli altri: Antonio Cassiano, Giovanni Invitto, Regina Poso, Lucio Galante, Antonio Farì), sul quale aveva cominciato a scrivere dal 1993. Collocato in pensione dal 1° novembre 2010, Livio Ruggiero è stato invitato a continuare a tenere il corso di Climatologia e meteorologia e a collaborare al coordinamento dell’attività del Museo dell’Ambiente.

Non secondaria è stata l’attività di Livio Ruggiero come organizzatore di eventi culturali, di presentatore di libri, di curatore di convegni, di relatore e moderatore in conferenze e incontri scientifici. Un aspetto, quello di «operatore e divulgatore culturale militante» che, dalle sue prime esperienze nell’organizzare la «Mostra di conchiglie», tenutasi a Lecce dal 30 marzo al 6 aprile 1972 e poi nello stesso anno alla partecipazione al Programma speciale per l’informatica del CNR, Scuola estiva svoltasi a Lecce dal 24 agosto al 23 settembre 1972, continua ancora oggi. È autore di oltre 260 articoli scientifici e divulgativi su riviste specializzate e giornali locali.

È anche autore di alcuni libri:

 

I Tesori del Salento. Le Orchidee Alberto Santoro Editore, Lecce, s.d. (ma 1982), 19,5x19,5 cm, pp. 48, 18 fotografie a colori

Pubblicato nel 1982 è stato il primo libro divulgativo in italiano dedicato alle orchidee spontanee relativo ad aree regionali o sub regionali, preceduto, nello stesso anno, dal primo libro analogo dedicato alle orchidee italiane (De Maria G., Le orchidee italiane, Sagep, Genova, 1982). Attualmente tale letteratura annovera varie decine di volumi prodotti a partire dalla metà degli anni Ottanta del Novecento, quando lo studio delle orchidee italiane cominciò a non essere più appannaggio dei soli appassionati ricercatori stranieri. L’Autore, affascinato dalla recente scoperta di questa insospettata ricchezza dell’ambiente salentino, volle pubblicare il volumetto per condividere l’entusiasmo, descrivendo sommariamente 13 specie e un ibrido, ma incorrendo in uno spiacevole errore classificando come Orchis militaris una specie mai segnalata in precedenza per il Salento, rivelatasi successivamente essere l’Orchis lactea. Il volumetto ebbe l’attenzione di due autorevoli figure dell’ambiente culturale salentino: Ennio Bonea, che lo presentò in una trasmissione televisiva, e Michele Paone, che gli dedicò una breve recensione (Archivio Storico Pugliese, XXXVI, 1983, I-IV, pp.337-338).

 

Vicende climatiche e vicende umane nel Salento Edizioni del Grifo, Lecce, 2003 – 17x24 cm, pp. 69, 16 riproduzioni di tavole e documenti d’epoca in b.e n.  

Scritto con Alfredo Calabrese, profondo conoscitore di documenti relativi alla storia del Salento, il volume contiene l’introduzione “L’Uomo e il Clima: studiare il passato per tentare di prevedere il futuro”. Seguono la riproduzione fotografica e la trascrizione delle 14 pagine di un interessante manoscritto anonimo dal titolo significativo "Discorso dell’Anno calamitoso Mille sette cento venti sette", in cui vengono descritte le vicende climatiche che afflissero drammaticamente la regione in quell’anno.

Il volume si chiude con la breve descrizione di 13 eventi climatici significativi verificatisi tra il 1638 e il 1941.

 

Guida Botanica del Salento Mario Congedo Editore, Galatina, 1998 – 22x32 cm, pp. 238, 401 fotografie a colori, 4 disegni al tratto

Scritta con due botanici di professione, Silvano Marchiori e Piero Medagli, è un’opera che ha il non trascurabile pregio di essere, ancora oggi, l’unico trattato relativo alla flora del Salento pubblicato dopo la Flora Salentina di Martino Marinosci, data alle stampe nel 1870. Il volume è articolato in una breve introduzione sulle caratteristiche geografiche, geologiche e floristiche del territorio e in due parti: nella prima vengono descritti gli ambienti caratteristici del Salento con le specie più significative e nella seconda vengono illustrati i 12 itinerari più interessanti per incontrare questi ambienti.

 

Orchidee del Salento Edizioni Grifo, 2010 – 21x30 cm, pp. 184, 385 fotografie a colori

Scritto con Roberto Gennaio e Piero Medagli il volume ha riscosso notevoli apprezzamenti tra i cultori di orchidee spontanee, sia italiani che francesi e tedeschi. Il volume è articolato in due parti: nella prima viene trattata la complessa biologia delle orchidee con una breve descrizione degli ambienti salentini che le ospitano, nella seconda vengono descritte le 39 specie note ad oggi per il Salento, alcune molto comuni ma altre piuttosto rare, oltre ai numerosi ibridi e alle forme apocromatiche e teratologiche. L’opera è preziosa per l’identificazione delle specie, ma ingombrante da portare sul campo. Sarebbe molto utile farne un’edizione più maneggevole.

 

Giuseppe Candido. Vescovo e Scienziato Edizioni Grifo, 2009 – 21x30 cm, pp. 136, numerose fotografie a colori e in b.e n.  

Curato con Ennio De Simone è il catalogo della grande mostra organizzata al Castello Carlo V, dal 20 dicembre 2006 al 14 marzo 2007, in occasione delle celebrazioni per il I centenario della morte di Giuseppe Candido, sacerdote leccese, nato nel 1837, che dotò, dal 1868 al 1874, la città di una rete di quattro orologi pubblici sincronizzati elettricamente, prima ed unica realizzazione del genere in Italia e una delle prime in Europa. Autore di numerose applicazioni dell’elettricità nella gestione della casa può essere considerato un precursore della domotica e della trasmissione di segnali elettrici. Nel 1881 venne creato Vescovo da Papa Leone XIII e destinato alle diocesi di Nicastro e poi di Ischia dove morì nel 1906.

 
Non solo barocco. Spigolando tra personaggi e fatti di scienza salentini Edizioni Grifo, 2013 – 14x20 cm, pp. 237, numerose fotografie a colori e in b. e n.
  
Il volume raccoglie gran parte dei risultati di 40 anni di ricerche sulle emergenze scientifiche del patrimonio culturale salentino, che, nel corso degli anni, sono stati oggetto di conferenze e articoli divulgativi. Nella Prefazione vengono illustrate le motivazioni e gli scopi del volume e nella Postfazione viene fatto un quadro sintetico dello sviluppo delle varie scienze a Lecce dal 1967, anno della fondazione della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università di Lecce, oggi Università del Salento.

Un estratto del volume qui
 

 ATTENZIONE: “Edizioni Grifo” è la nuova denominazione delle “Edizioni del Grifo”