"L’astronomia si era sempre esclusivamente occupata fino ad ora della grandezza e distanza degli astri e di alcune poche particolarità fisiche di non molta importanza: il pretendere di conoscere la loro natura materiale e composizione chimica si sarebbe creduto un assurdo; fortunatamente ciò non è più vero, e l’astronomo può analizzare la natura delle materie stellari colla facilità con cui il chimico analizza le sostanze terrestri nel suo laboratorio. Sì grande progresso della scienza è dovuto al piccolo strumento, lo spettroscopio. La luce qual viaggiatrice industriosa è quella che ci reca dalla profondità dello spazio queste preziose notizie". P.Angelo Secchi 1877
Probabilmente seconda solo a quella del telescopio, l'invenzione dello spettroscopio è stata fondamentale per la nascita ed il grande sviluppo dell'intera Astrofisica. Si tratta di uno strumento sorprendente con il quale, studiando la luce degli astri, si può determinare quanto sono caldi, quanto sono lontani, in quale direzione si stanno muovendo, se sono in rotazione e, combinando opportunamente tutti questi dati, dedurre la loro età, la massa, per quanto tempo brilleranno in cielo, e così via. Lo spettroscopio utilizza un prisma o meglio ancora un reticolo di diffrazione per scomporre la luce nelle sue componenti, acquisire ed analizzare lo spettro prodotto e di conseguenza elaborare un modello fisico-matematico dell'oggetto in studio.
Per una introduzione divulgativa: Colori e Spettro delle Stelle
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Spettri a bassa e media risoluzione acquisiti durante le attività del laboratorio didattico: